martedì 29 marzo 2011

Il Maestro e Margherita


Ultimato nel 1940, alcuni giorni prima della morte dell'autore, Michail Bulgakov, vide la luce solo nel 1966 ed ebbe una popolarità senza precedenti.
Il primo riferimento al Faust di Goethe, "...dunque tu chi sei?" "Una parte di quella forza che vuole costantemente il Male e opera costantemente il Bene.", ci fa calare nelle atmosfere mistiche del romanzo in cui si vedono segni autobiografici della vita dell'autore nel protagonista, il Maestro. Tutto inizia "nell'ora di un caldo tramonto primaverile" quando due cittadini discutevano di un poema antireligioso su Gesù, Berlioz, direttore di una rivista letteraria e Ivan Bezdomnyj che appunto autore del poema che non sodisfaceva il direttore. In questo contesto si introduce uno dei personaggi più emblematici del romanzo, il mago Wolland, Satana, che smentisce tutti i discorsi fatti dei due letterati.
Da qui iniziano avvenimenti "magici" che metteranno in subbuglio l'intera città di Mosca, per regalare la pace eterna al Maestro e alla sua amata Margherita. Si intrecciano così la storia del romanzo scritto dal Maestro, che è la ricostruzione di un altro scritto importante, il Vangelo. Il Maestro infatti, narra di un Gesù estremamente umano, durante le ultime ore della sua vita e di Ponzio Pilato, ancor più umano che soffre d'insonnia e di dubbi su quel filosofo di nome Gesù. Nessuno volle pubblicare il romanzo del Maestro, così, la sua amata Margherita, con l'aiuto di Wolland e la sua banda, un gatto Behemoth e un uomo bizzarro con degli occhiali a molla Korov'ev, riuscirà a salvare il romanzo, bruciato dallo stesso autore in un gesto d'ira e ad ottenere la pace eterna. In un susseguirsi di avvenimenti inspiegabili Wolland farà sparire tutti coloro che come il povero Berlioz, ucciso da un tram, continuino a sostenere che Gesù non sia mai esistito, alla fine tutti riprenderanno la loro quotidianità tranne Ivan, che è mutato, è estraneo a quella quotidianità, ma non al punto da essere un altro.

Romanzo avvincente e coinvolgente che tratta di temi forti con ironia e giocosità mostrando un mondo immaginario talmente surreale da rimanerne affascinati!

Candido ovvero un viaggio fatto in Sicilia

"...la morte è terribile non per il non esserci più ma, al contrario, per l'esserci ancora e in balia dei mutevoli ricordi, dei mutevoli sentimenti, dei mutevoli pensieri di coloro che restano (...) .
Doveva essere una fatica, per il morto, aggirarsi ancora in quello che i vivi ricordano, sentivano e pensavano; e persino in quel che sognavano."

Candido ovvero un sogno fatto in Sicilia
Leonardo Sciascia 
1977

lunedì 28 marzo 2011

Malinconia

Alla malinconia

Fuggendo da te mi sono dato ad amici e vino,
perché dei tuoi occhi oscuri avevo paura,
e nelle braccia dell’amore ed ascoltando il liuto
ti dimenticai, io tuo figlio infedele.

Tu però in silenzio mi seguivi,
ed eri nel vino che disperato bevevo,
ed eri nel calore delle mie notti d’amore,
ed eri anche nello scherno, che t’esprimevo.

Ora mi rinfreschi le mie membra sfinite
ed accolto hai nel tuo grembo il mio capo,
ora che dai miei viaggi son tornato:
tutto il mio vagare dunque era un cammino verso di te.

                                                        (Hermann Hesse)

venerdì 25 marzo 2011

La dura legge del follow/unfollow

Su twitter è tutto un giro di chi seguire e chi no!
Di solito, il criterio più usato è tu mi segui e io ricambio.
Ma che succede se mi accorgo che i tuoi tweet non rientrano nella cerchia, ristretta, dei miei interessi e decido di defollowarti?Se si aggiunge anche il fatto che non ci siamo mai, ma dico mai, scambiati una battuta?
La mia personale "regola", se così può chiamarsi, è stata quella, naturalmente dopo che ho capito come funzionava twitter, di seguire le persone di cui 1 mi piacevano i tweet, 2se interagiscono con me, ma le due cose non sono strettamente connesse, anzi... 
Inoltre, per poter scegliere chi o meno seguire uso il seguente criterio, nickname e avatar se questi non mi dicono nulla, leggo la bio e alcuni tweet. 
Semplici regole pratiche per cercare di capire qualcosa almeno qui. 
L'altro giorno però si è confermata la diceria secondo la quale ci sono utenti, twitteri, followers, persone, come volete chiamarli è uguale, il concetto è quello, che non appena tu smetti di seguirle loro fanno altrettanto. Fin qui onestamente non ho visto nulla di male, ognuno è libero di seguire e non, fare o disfare, dire o non dire ciò che vuole a maggior ragione qui, su un social network. Ciò che mi ha fatto pensare è stato il fatto che io ho defollowato persone con cui non interagivo in alcun modo, i loro tweet non rientravano in alcun modo nella sfera, ripeto e ribadisco, ristretta, di miei interessi e oltretutto, proprio questi più e più volte ribadivano il concetto del "il numero dei followers non è importante". Invece no! Il numero dei followers è importante eccome. Poiché non appena io ho cliccato sul tasto "defollow", loro hanno fatto altrettanto.
Questa è stata la prova, i followers per i più sono importanti. Più ne hai, più sei "figo".

Io per il momento seguo tranquillamente le mie personalissime "regole" seguo chiunque dica qualcosa che mi piace, che sia divertente, che scriva un qualcosa che mi strappi un sorriso, chi ha un nickname strambo, chi ha una profilpic bizzarra, chi quando scrivo una cretinata mi risponde e parte una discussione assurda e senza senso ma che mi faccia ridere. Inutile dire che continuo a scrivere qualunque cosa mi passa per la testa e mi va di mettere su un social network, senza badare troppo a cosa potrà suscitare negli altri!
  

lunedì 21 marzo 2011

Buongiorno! (un ....)

Sono un caso umano!
Stamattina, lunedì, mi sono svegliata alle 5.00 del mattino, con la convinzione che fossero le 6.00 e quindi che ero in super ultra ritardo per prendere l'autobus e arrivare a Catania.
In 5minuti mi sono preparata, ho chiuso la valigia e quando stavo per uscire, sperando che l'autobus, non so per quale ragione, fosse in ritardo, sento mia mamma che dal calduccio del suo letto mi urla: "Ro, ma dove stai andando?"
io molto irritata le rispondo: "In vacanza, no?!"
in sottofondo mio papà rideva, sempre dal calduccio del loro letto!
"Ma devi aspettare tutto sto tempo alla fermata? Guarda che sono le 5.15!!!!"

E fu così che mi accorsi, guardando l'orologio che erano davvero le 5.15 e che io ero in anticipo di un'ora!
Un'ora d'anticipo a quell'ora non è bello, avrei potuto dormire di più, svegliarmi senza avere un infarto, fare tutto con più serenità e specialmente non sarei stata oggetto delle risate dei miei genitori!
Così mi sono tolta la sciarpa e il cappotto, sono andata in cucina e ho messo su la moka, almeno un caffè ci stava...
Adesso sono a Catania, a casa, ho disfatto la valigia e scrivo questo post, ma la giornata non è finita, quindi può accadere di tutto, l'altro caffè è pronto!!!

finalmente!

E' primavera!
Oggi 21 marzo è l'equinozio di primavera, la parola equinozio, dal latino "notte uguale", ci annuncia che la tanto attesa primavera è arrivata. Le giornate riscaldate dal sole aumentano ed ecco fatto, ci prepariamo all'estate!

(non mettevi a fare diete pazze, il gelato è buono! ;) )

lunedì 14 marzo 2011

Le donne e i loro giorni no!

Le donne cambiano e si trasformano.
I loro cambiamenti sono periodici, da attribuire alla sindrome premestruale, che le sconvolge dall'interno e, gli effetti, sono ben visibili all'esterno.
Se vi è mai capitato, direttamente o indirettamente, di vedere gli effetti di tale trasformazione allora sapete bene che si riesce a passare da uno stato di sensibilità estrema in cui alla minima vista di un qualcosa che è, o possa essere, ricollegato ad un qualunque sentimento che faccia scattare un pianto incessante, la diga esplode e BOOM, le lacrime incontenibili scendono in stile pioggia torrenziale, incontenibile. 
Tutto ciò è provocato dalla qualunque immagine vista, canzone ascoltata in radio o frase letta per la strada, specie se riconducibile a sentimenti d'amore che s'imprimono nella mente delle donne come immagini di un  film, lui tradisce lei, st**** e giù di lacrime, oppure un'amore impossibile, loro si ameranno come Romeo e Giulietta, contro tutti e giù di lacrime, oppure, tutto ciò può essere provocato dal'immedesimazione, il peggiore dei casi, quando lei si ritrova nella malinconia, magari, della protagonista del film, la classica figura di donna non bella ma intelligente che s'innamora del bello della situazione che la userà senza amarla o nella variante in cui lui sceglie la collega di lavoro o l'amica bella poco intelligente e lei, la nostra protagonista desolata e senza amore tornerà a casa con i gatti, qui gli esempi dilagano... Lo stato di fontana umana si presenta anche alla semplice vista di un gattino, anche del gattino che decide di "innaffiarle" l'auto.

Sarebbe tutto semplice se la sindrome avesse soltanto questo come effetto, cioè un'accentuata sensibilità, ma le donne in piena sindrome premestruale cambiano umore allo scoccare delle lancette di un orologio, da sensibili e dolci possono trasformarsi in mostri urlanti, l'aggressività è nell'angolo e scatta non appena il più impercettibile e inutile dei dettagli è diverso da come loro lo hanno previsto, ad esempio, se non trovano un inutile dettaglio come il tappetto all'ingresso di casa spostato di 45° verso ovest, come hanno visto e previsto, 
ma, magari rientrando a casa, trovano il tappeto spostato dei famosi 45° ma al contrario verso est, l'ira funesta del pelide Achille, si trasforma nell'ira incontenibile di una lei da cui, consiglio spassionato, io girerei alla larga. 
Se poi il dettaglio in questioni viene modificato dal fidanzato/compagno/marito della donna in piena sindrome premestruale, allora si scatenano discussioni in cui possono venire fuori remore vecchie e sepolte, ragionamenti illogici privi di significato e senso, per l'interlocutore non c'è alcuno scampo, in qualunque modo ci si comporta; 1)se si acconsente senza obbiettare, allora lei triplicherà la sua rabbia e aggressività perché non si sente presa in considerazione e non ascoltata, si sente presa in giro, 2) se le si da contro, si apre una guerra apocalittica, 3) se per caso, dico per caso, si pronunciano le parole "ma dai...per una sciocchezza così...!" è la fine, in questo caso si rischia anche di ricevere un ceffone o se nelle vicinanze si trova un oggetto, si rischia il trauma. 
Un altro dei fattori principali è l'insicurezza e indecisione. 
Decidere le cose più semplici come, mangiare carne o pesce, può trasformarsi in una tragedia, come decidere sul destino dell'intero universo.
A tutto ciò si aggiunge un'irrefrenabile appetito, incomprensibile e indomabile. 

Questi sintomi e cambiamenti umorali sono da attribuire alla donna solo per qualche giorno, quindi se proveranno a giustificarsi (come spesso faccio anch'io) per la qualunque discussione che non ha alcun senso o fondamento, ricordatevi di non dire nulla...lasciate perdere!!!

martedì 1 marzo 2011

il push up dei miracoli

Lo spot di una nota casa di intimo italiana è molto discusso. Ieri uno dei miei follower, che rivolge hai suoi "seguaci" riflessioni pungenti ma mai scontate, si domandava se le donne si sentissero offese da uno spot in cui, la modella con in dosso il reggiseno da pubblicizzare, che alla fine sfila via, o se ledesse la dignità della donna o se semplicemente no, se quello fosse uno spot sexy.

Ho risposto alla domanda, secondo me non offende anzi, la modella è una bella ragazza, che messa su un letto disfatto cerca di ammiccare rendendo l'idea che è il push up che la rende più bella. (secondo me è bella a prescindere) Quindi l'idea di marketing è stata pienamente raggiunta e il prodotto valutato al 100%. Qui mi vorrei soffermare, ma un reggiseno riuscirà mai a rendere una donna più bella, più femminile, più sensuale? E soprattutto può regalare una taglia in più?
Ecco secondo me la bugia dello spot sta tutta nel promettere qualcosa alle donne che purtroppo si ha o grazie alla natura o grazie al chirurgo! Questo spot è più una bella presa in giro per i maschietti, non si può ottenere una fidanzata o una moglie con una taglia in più solo con un banale push up, perchè ad un certo punto questo bellissimo push up si dovrà togliere e così si ritornerà ad avere la solita taglia, quella in meno.
Non vedo nulla di offensivo o che possa ledere la dignità di una donna in tale spot, vedo solo una perfetta operazione marketing, che tende a far raggiungere la tanto "ambita" (per alcune, non per tutte le donne) taglia in più.
Quindi cerchiamo di non farci fregare da nessuna, anche se bella, pubblicità!